Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
/ CONDOTTIERI POLITICIL'on. Borsarelli, sottosegretario per gli Esteri, fece nel Consiglio provinciale di Alessandria, da lui presieduto, un nobile appello alla concordia, all'oblio d'ogni dissenso di parte.
Tutti questi incitamenti, che dagli uomini di governo venivano al popolo, non andarono perduti. Il popolo fu all'altezza del momento che la patria stava attraversando : e lo provò in tutti i modi.
Tra governo e popolo si strinse un saldo vincolo di scambievole fiducia. E di questo vincolo non mancarono indici eloquenti. Così il prosindaco di Roma, proponendo che all'on. Salandra fosse conferita la cittadinanza romana, poteva dire giustamente :
« Alla parola del Parlamento doveva far eco la parola di Roma; Roma doveva (rispondere qui, da questo Campidoglio augusto, oibis compendium, che attraverso i secoli riassunse sempre il pensiero latino. Nell'uomo insigne noi onoriamo colui che interpretò l'anima ed il cuore della Nazione, perchè sentì che la difesa dell'onore e dei diritti d'Italia non poteva essere sicuramente affidata che al patriottismo del popolo italiano. Ed è manifestazione di popolo la nostra; è espressione di gratitudine verso il Governo del Re che volle, con saggezza politica e tenace energia, affrettare il compimento dei destini della Patria ».
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