Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IVPARLAMENTO E GOVERNO
Camera aperta o chiusaP — La tesi di Colajanni — La ripresa — Il discorso di Sonnino — Il quadro degli avvenimenti balcanici
— Il patto di Londra — Per l'indipendenza della Serbia — L'Italia sull'altra sponda adriatica — Le basi di una pace durevole — Favorevoli giudizi — La stretta unione degli alleati
— Il discorso Salandra — L'ordine del giorno Boselli — Voto di fiducia — L'unanimità del Senato — Il successo di Ca-vasola — Salandra e la questione politica — Riconfermata fiducia — Parla di nuovo Sonnino — Il soccorso ai serbi — L'ultimo voto di fiducia,
La questione se convenisse riaprire il Parlamento in tempo di guerra, fu vivamente discussa dalla pubblica opinione. Coloro che si dichiararono contrari alla riapertura erano indotti a tale avviso principalmente dal fatto che la Camera aveva origini giolittiane, che giolit-tiana ne era stata per molto tempo la maggioranza; ed a ciò s'aggiungeva l'apprensione che i socialisti avessero a dare clamorosa espressione alla loro ostilità alla guerra, menomando specialmente agli occhi dell'estero l'esempio di concordia che il paese dava mirabilmente.
L'/c/ea Nazionale cercò una via di mezzo, ragionando così : Se le perfette norme costituzionali impongono l'apertura del Parlamento, il governo lo convochi. È, un male inevitabile, ma le sue funzioni siano contenute nello stretto limite amministrativo. Chieda il governo la proroga dell'esercizio provvisorio; e come ciò si può fare in una sola seduta, con una sola legge di un solo articolo, questo Parlamento di giolittiani e di socialisti
— 106 —
| |
Colajanni Sonnino Londra Serbia Italia Salandra Boselli Senato Ca-vasola Sonnino Parlamento Camera Nazionale Parlamento Parlamento Voto Salandra
|