Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      I CONDOTTIERI POLITICI
      « Dichiarata la nostra guerra contro l'Austria-Un-gheria, la Germania ci notificava che si considerava con l'Italia in istato di rottura di relazioni.
      « Il 20 agosto abbiamo 'dichiarato la guerra alla Turchia. Sono note le violazioni del trattato di Losanna commesse da quel Governo, iniziate anzi sin dall'indomani della firma del trattato stesso. Le ostilità fomentate e dirette dalla Turchia contro di noi in Libia, il continuato invio di ufficiali e di armi nella nostra colonia, la mancata restituzione dei prigionieri, e poi gli inammissibili intralci alla partenza di funzionari consolari, le sopraffazioni contro cittadini italiani che chiedevano di tornare in patria, le trattative pazientemente condotte sino al limite imposto dalla nostra dignità, sono tutte circostanze ormai conosciute, le quali, insieme al desir derio nostro di procedere in perfetta comunione d'intenti con gli Alleati nella penisola balcanica ed in O-riente, ci condussero alla dichiarazione di guerra contro l'Impero Ottomano.
      « L'Italia ha proseguito nei Balcani la tradizionale sua politica, continuata ormai durante parecchi lustri, ispirata al principio di nazionalità ed all'indipendenza dei popoli balcanici; la nostra azione fu a questo fine intensamente diretta di pieno accordo con gli Alleati.
      « E difatti la pacifica attribuzione alla Bulgaria, con larghi compensi da assicurarsi alla Serbia, della Macedonia, che le era stata assegnata dal trattato fra gli Stati balcanici del 1912, costituiva la base dell'accordo politico tentato dalla Quadruplice Intesa.
      « Ma, se la politica della Quadruplice era diretta alla unione degli Stati balcanici, quella degli Imperi centrali fomentava per contro il dissenso e la rivalità, ed in ciò purtroppo trovava più favorevole il terreno su cui lavorare.
      <( Lo stascico di odii e di vendette lasciato dalla seconda guerra balcanica, forniva naturalmente ai nostri nemici efficaci strumenti di azione, di cui, per il fine propostosi, non poteva disporre la Quadruplice.
      « L'opera della diplomazia, del resto, ben poco poteva fare di fronte allo stato psicologico prodottosi nel-


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 17. I condottieri politici
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 140

   

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