Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      I CONDOTTIERI POLITICInell'esprimere il pensiero che il Governo deve, in quest'ora, non avere avversari, bensì uomini fidenti in lui, che si è assunta l'immensa responsabilità della guerra e deve condurre il Paese fermamente, con coscienza sicura, con spirito previdente, con azione congrua, alla vittoria.
      « Quelli che una volta furono, prima della entrata / dell'Italia in guerra, avversari della guerra o dubbiosi, e quelli che ne furono partigiani o promotori, oggi sono uniti nel proposito di collaborare affinchè l'Italia raggiunga i suoi fini. Dopo la guerra si potrà giudicare se il Governo ha fatto in tutto bene e dove ha errato; e allora ognuno, coi propri criteri, coi convincimenti che derivano dalla visione complessiva dell'opera compiuta, assumerà il suo posto di critico, di avversario, di consenziente o di dissenziente. Nell'ora presente, quando il Governo chiede la fiducia assoluta sull'opera che svolge, una fiducia intiera sulle persone che compongono il Ministero, la Camera dei Senatori, come la Camera dei Deputati, deve sentire l'importanza e la gravità dell'appello che il Governo rivolge al Parlamento, e dimostrare col suo contegno che il Governo è libero di agire come deve, perchè non ha intralci di opposizione parlamentare.
      « Si accresce la responsabilità degli uomini che tengono il potere, ma è necessario che così sia; sarebbe male che così non fosse. »
      Nel marzo ila Camera era di nuovo aperta : e si discussero sopratutto le questioni economiche. Vivaci furono gli attacchi al Ministero; ma 'Fon. Cavasola, ministro d'Agricoltura e Commercio, contro "il quale s'appuntavano le maggiori ostilità, $eppe vincerle con un poderoso discorso, che fu un grande successo parlamentare.
      Per la questione politica prese la parola Salandra.
      (( I nostri ideali politici — egli disse — qualunque essi siano, diventano piccoli e miserevoli di fronte al compito che urge. Al di sopra del socialismo o del catto-licismo, sta la Patria. Essa solo è eterna e immanente;
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 17. I condottieri politici
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 140

   

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