Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      I CONDOTTIERI POLITICIritto nostro, non come ricattatori. Nè, o signori, è una vana parola per un popolo l'onore. Pensate che noi ci chiamiamo Italia, e che parliamo da Roma.
      « Veniamo ora all'alleanza. A questo punto alti interessi di Stato mi vietano di darvi altre spiegazioni. Giudicate secondo la vostra coscienza, e secondo la vostra impressione.
      « Si è anche parlato della « più grande guerra ». A suo tempo fu discusso (largamente nella stampa di tutto questo, e che la discussione fosse inopportuna, lo ha dimostrato il fatto stesso che in questa Camera tale discussione, per un senso di alto patriottismo, non si è fatta. Se avete fede nei capi civili e militari a cui il Paese ha affidato de sue sorti, dovete rimettervi a loro. Se non avete fede, provocatene il mutamento. Ma questi non sono argomenti di cui si possa parlare in un'assemblea politica, pur dovendo riconoscere che i vari oratori che se ne sono occupati ne hanno parlato con un grande senso di misura.
      « Da alcuni non fu chiesta una guerra maggiore, ma una guerra migliore. Qui evidentemente l'aggettivo, pericoloso ausiliario dell'eloquenza parlamentare, tradì la intenzione dell'oratore che i'-usò. Chi ha dunque voluto in Italia una guerra mediocre o una guerra cattiva, per desiderarne una migliore? La guerra l'ha voluta l'esercito e l'ha voluta il Paese e l'ha voluta il Governo. Voi direste che l'ha voluta il Governo — proseguì rivolto all'Estrema — ma andhe questo non dovete dire, perchè dovete pensare all'effetto di quest'accusa, che riuscirebbe simpatica ai Paesi nemici e antipatica ai Paesi alleati. Se voi volevate battere il Governo, vi erano tanti modi. Potevate dire : « L'on. Salandra è reazionario, e noi lo rovesciamo. »
      « Si è chiesto anche più calore, più fervore nella condotta della guerra. Ci si è pure accusati di politica timida, di pavida valutazione della nostra situazione internazionale. Onorevoli colleglli, è facile sedersi ad uno scrittoio e mettere giù un articolo, parlando di politica timida e di pavida valutazione; ma gli uomini che devono reggere le sorti del Paese hanno il dovere di resiste-
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      I. reggio —- Storia della grande guerra d'Italia — Voi. XVII 8


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 17. I condottieri politici
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 140

   

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