Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdi Serbia, venuto a ringraziare il nostro Re ed il Governo per l'aiuto prestato al suo esercito, suscitò in Italia un'eco generale di simpatia e ne fu dimostrato quanto sincero sia l'interessamento del popolo italiano alle sorti del valoroso popolo serbo. Nella stessa occasione abbiamo potuto salutare la veneranda figura del Capo del Governo serbo, signor Pasic, col quale avemmo cordiali colloqui.
      « L'invasione del Montenegro fu conseguenza inevitabile della ritirata dell'esercito serbo. Si è detto da taluno che l'Italia avrebbe potuto e dovuto inviare nel Montenegro una spedizione militare di protezione, ma questa tesi non regge alla più elementare critica sulla base di un'esatta conoscenza degli elementi tattici e strategici della situazione tanto per terra come per mare.
      « Sua Maestà il Re Nicola ha preferito prendere la via dell'esilio piuttosto che firmare una pace separata, fiducioso che la vittoria finale degli Alleati restituirà alla sua Patria l'indipendenza e l'integrità del territorio. Le truppe montenegrine che seguirono il Sovrano furono trasportate a Corfù, ove sono organizzate in attesa del momento della riscossa.
      « Allo scopo di provvedere alla salvezza dell'esercito serbo, inviammo a Durazzo reparti militari ad integrare il compito della flotta. L'occunazione di Durazzo ebbe pertanto un fine temporaneo, adempiuto il quale le nostre forze di terra vennero concentrate a Valona, ove il Governo ha predisposto quanto occorre per fare fronte ad ogni sorpresa.
      « Col possesso di Valona riteniamo salvaguardati gli interessi adriatici dell'Italia in quella parte della sponda opposta, e mentre maturano gli eventi nella penisola 'balcanica, anche il generale Essad è partito da Durazzo, ed insieme alle truppe albanesi che Io accompagnavano gli offrimmo in Italia una cordiale ospitalità.
      « L'imbarco del nostro presidio di Durazzo fu compiuto in circostanze particolarmente difficili, nelle quali rifulsero le qualità delle nostre truppe di terra é di mare. Il mare tempestoso ostacolava l'imbarco, e un ne-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 17. I condottieri politici
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 140

   

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