Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      VILA FINE DEL MINISTERO SALANDRA
      Il latente malcontento — Ragioni confessate e sottaciute — Il discorso di Salandra alla Camera — Significante freddezza su var! settori — I capi-gruppo non parlano — Il voto contrario — Le dimissioni del Ministero — L'impressione nel paese — Un senso di disagio — Come era composta la maggioranza — Il punto essenziale : la guerra — Proseguimento con~ tutte le energie — Ministero nazionale — La fiducia nel Re.
      Le aspirazioni dei radicali, dei riformisti, dei repubblicani, di qualche frazione di Sinistra, alla costituzione d'un « Ministero nazionale »; l'opportunità, da questi grupoi asserita, di maergiore energia nella condotta della guerra e di più stretto contatto fra Governo e paese : tali furono le ragioni dichiarate che indussero a voltarsi contro il Ministero Salandra quegli stessi elementi che più strenuamente ne avevano invocato nel maggio 1915 il richiamo al potere. A queste ragioni confessate s'aggiunsero senza dubbio qua e là altre sottaciute, quelle che sempre allignano nel terreno parlamentare : ambizioni, gelosie, vendette, preoccupazioni partigiane, ed altre male piante.
      Comunque, la Camera riconvocata al principio di giugno doveva vedere la fine del Ministero che aveva proclamato la neutralità, rotto la Triplice Alleanza e dichiarato la guerra.
      Nella seduta del 10 giugno Salandra affrontò l'uragano che si addensava, e pronunciò il seguente discorso;
      « La discussione sul disegno di legge per l'esercizio
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 17. I condottieri politici
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 140

   

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