Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      Tutto ciò che per lunghi anni era stato la debolezza del popolo italiano; tutto ciò ch'era stato deplorato dai suoi migliori e gli aveva nuociuto nel concetto degli stranieri; tutte le deficienze, le deviazioni, gli errori, le inerzie, i vizi della sua vita, della sua volontà, del suo equilibrio : tutto scomparve con l'inizio della guerra. Le scorie, che mezzo secolo di politica miope, faticosa, fondamentalmente errata, aveva accumulato sulle sane energie native della nazione, caddero in quel mirabile risveglio : e il bel metallo ignudo rifulse in tutta la sua vigorosa lucentezza.
      Il miracolo fu compiuto in brevissimo giro di tempo : prova evidente che nulla v'era da creare, ma bastava dar nuovo, libero corso alla sorgente, che mai si era inaridita.
      La guerra rivelò gli italiani largamente forniti di quello spirito militare, che Cesare Balbo un secolo prima aveva affermato elemento indispensabile all'avvenire d'Italia. Soldati magnifici per slancio irruente, per disciplina bronzea, per acuta iniziativa, per doti incomparabili di sobrietà e di resistenza, per tenacia imp re veduta, per larga consapevolezza delle alte ragioni della guerra e conseguente inflessibile risolutezza a raggiungerne i fini. Ufficiali degni di quei soldati, stretti ad essi con vincoli di fraterna amorevolezza, primi nell' affrontare disagi e pericoli, esempio costante e superbo d'ogni energia e d'ogni ardimento. Alto comando rappresentato da un Re soldato che destava l'entusiasmo e da uno stratega che si .affermò dei primissimi e forse il primo tra i grandi protagonisti dell'immane conflitto mondiale.


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 18. Il popolo guerriero
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 156

   

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Cesare Balbo Italia