Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL POPOLO GUERRIERO
« Soldati di terra e di marel (( Or fa un anno, rispondendo con entusiasmo all'appello della Patria, scendeste in campo a combattere insieme ai nostri valorosi alleati il secolare nostro nemico per il compimento delle rivendicazioni nazionali. Dopo aver superato difficoltà di ogni natura, avete in cento combattimenti lottato e vinto con l'ideale d'Italia nel cuore. Ma altri sforzi, altri sacrifici la Patria chiede. Non dubito che saprete dare nuove prove di valore, di forza d'animo. Il paese, orgoglioso e grato per le virtù che voi dimostrate, vi sorregge nel!'arduo vostro compito con fervido affetto e con mirabile calma fidente.
« Faccio voti perchè ogni miglior fortuna vi accompagni nelle future lotte, come vi accompagnano il mio costante pensiero e la mia costante riconoscenza. »
Così, con semplicità virile, senza enfasi retorica, senza atteggiamenti teatrali, il primo soldato d'Italia parlava ai suoi soldati nel compimento del primo anno di guerra; la sua parola era un sobrio elogio che riaccennava subito al dovere da compiere; e la calma certezza che il dovere sarebbe compiuto domani come era stato compiuto ieri, s'ingentiliva nella fraternità del « costante pensiero » e della « costante riconoscenza. »
« Questo ordine del giorno breve e diritto — commentava il Corriere della Sera — dà ben la sensazione di un discorso pronunziato da vicino. Nulla è più facile, in tali circostanze, che far pompa di eloquenza ed impennacchiare di frasi ridondanti l'unico pensiero. Ma, come pei capi non è tempo di parate e di grandi uniformi, così non è tempo di esercizi oratorii. L'ordine del giorno regale è un discorso in grigio-verde : tenuta di guerra.
« Se si confronta questo ordine del giorno a quello rivolto dall'Arciduca Federico alle sue soldatesche, si avverte subito quale abisso possa esservi fra due idee monarchiche, una pervasa e illuminata dalla coscienza della vita contemporanea, l'altra tutta feudale di gesti e di movimenti. L'accenno del Re d'Italia al « secolare» nemico è in armonia col pensiero delle rivendicazioni nazionali, poiché sulla via secolare delle nostre sacre ri-
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