Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
« Il giorno dopo, a combattimento terminato, quando i superstiti si ritrovarono, Battisti non v'era più.
<( Aveva lottato fino all'estremo : i suoi ufficiali e-rano tutti caduti. Egli aveva chiamato attorno a sè i suoi pochi rimasti, e resisteva, resisteva sempre. Mi dissero che la sua calma era meravigliosa; ed era un momento così tragico, che ancora in noi, al pensiero, l'occhio si vela di una tenebra di orrore.
(( Battisti era un uomo che sapeva vivere nell'ambiente; in lui, soldato, non si riconosceva più il deputato, il conferenziere, l'apostolo dei giorni della vigilia. Parlava poco : rifuggiva dal parlare del passato, dei suoi discorsi, della sua propaganda per la guerra. Era soldato : parlava di soldati, di operazioni, si occupava di tutte le minuzie del servizio con pazienza e coscienza. Quando la sua compagnia era in seconda linea, sapeva fare trincee, strade, ricoveri, servizi di trasporto, come un vecchio ufficiale esperto del servizio; e gli dispiaceva quasi che noi ci meravigliassimo ch'egli sapesse far tutto ciò così bene. Davanti al maggiore, ritto sull'attenti, riceveva le istruzioni come noi, qualche volta magari delle piccole osservazioni, ed era, come un vero soldato, rispettoso nel ricevere gli ordini, inflessibile nel-i'eseguirli ».
Fu affacciata in quei giorni anche la questione giuridica. Il Battisti, si disse, era ufficiale regolarmente nominato a tale funzione in un esercito belligerante, e l'Austria non poteva applicare ad un prigioniero posto sotto la garanzia delle norme internazionali di guerra il suo diritto interno. Battisti era cittadino italiano non per arbitrio di Governo, ma per forza di legge nazionale, ed era quindi legalissima la sua ammissione nell'esercito italiano, ed indiscutibile il suo diritto alle prerogative di belligerante. L'Austria avrebbe potuto trattarlo da disertore, se lo avesse sorpreso nel suo territorio a combattere come insorto, come avrebbe potuto assoggettarlo al proprio diritto interno se lo avesse arrestato nel proprio territorio come privato cittadino, ma non poteva trattarlo da ribelle mentre vestiva legalmente la di-
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