Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAantica anima, piena di fierezza e d'irreducibile avversione all'eterno nemico.
      Il Piemonte, salda rocca di patriottismo, non poteva essere seconda a nessuna regione italiana nel fervore per la guerra contro l'Austria. Le memorie storiche rinascevano spontanee nella nobile terra piemontese e parlavano un eloquente linguaggio.
      Paolo Boselli, che presiedeva il Consiglio Provinciale di Torino, pronunciò all'inizio della guerra queste parole :
      «Tentò l'Austria, sul finire del secolo decimottavo, disfare l'opera italiana della Casa di Savoia, ricacciandone la potenza oltre le Alpi, e fu, in quei tempi procellosi e infelici, tarda e perfida alleata, intese, or fa un secolo, al Congresso che fe scempio delle nazioni, di umiliare i Sovrani del Piemonte, di restringere i confini del loro regno e di assidersi militarmente in queste contrade : volle sconvolgere la successione dinastica, per svellere ogni liberale speranza; con Maria Teresa diede alla Restaurazione oscuri colori e odiose tendenze; nel 1821 soffocò il moto liberale colle armi e fra gli oltraggi; e la tracotanza minacciosa di Radetzky avrebbe oppressa la libertà del Piemonte, se il Re Galantuomo non poneva a repentaglio la corona, anziché violare le istituzioni giurate : dal che provenne lo splendore del suo regno e la redenzione dell'Italia.
      « Qui Silvio Pellico raffigurò i patimenti che l'Austria suol apprestare a chi pensa per l'Italia; qui nel grido italico di Cesare Balbo risuonò il porro unum ne-cessarium, cioè la suprema necessità di liberare compiutamente l'Italia dall'Austria...
      « In quella che i nostri alpini rinnovano i miracoli loro e le nostre artiglierie formidabili incalzano e i cavalieri di Montebello risalgono in sella e il nerbo delle milizie indomito si avanza, e i nostri marinai confidano all'Adriatico l'invocazione delle gesta gloriose, sembra, onorevoli colleghi-, che una visione di poesia italiana accenda il nostro pensiero. E Antonio Rosmini benedice
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 18. Il popolo guerriero
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 156

   

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