Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL POPOLO GUERRIEROuna solenne funzione propiziatrice della vittoria aHe nostre armi. Nel vasto tempio fu innalzato il tricolore nazionale fra canti sacri e patriottici.
L'arciprete di Borgo Panigale, impartendo la benedizione dall'altare, pronunciò queste parole :
« Benedico ai partenti; auguro pace, ma se guerra deve essere, la vittoria arrida alle nostre armi. Benedico alle terre irredente e alla loro redenzione. Auguro che presto possano i combattenti far ritorno orgogliosi alle loro famiglie e venire qui per ringraziare il Signore.»
A centinaia, a migliaia, si ripeterono nelle chiese d'Italia gli episodi patriottici. Impressionante fu la cerimonia che si svolse a Roma nella R. chiesa del Sudario, alla presenza delle due Regine e dei Principini, per propiziar la vittoria alle nostre forze di terra e di mare.
« Voi, Dio degli eserciti — disse monsignor Beccaria, cappellano maggiore di Corte — benedite, proteggete, guidate alla vittoria i prodi figli d'Italia. Son dessi i gloriosi vindici della vostra giustizia, giacché è giustizia vostra la libertà dei popoli per cui essi combattono, la restaurazione del violato diritto per cui prodigano la loro giovane vita, l'affrancamento dallo straniero dei loro e nostri fratelli pei quali immolano eroicamente sè stessi, la grandezza e l'onore della Patria per la quale son tutti pronti a morire.
« Dio degli eserciti, benediteli, proteggeteli, guidateli alla vittoria, perchè la vittoria loro è vittoria d'Italia, è vittoria vostra...
« Chi avrà sui campi immolato alla Patria la generosa vita, sarà dunque dal suo stesso sacrifizio, la mercè vostra, redento, e vivrà eterno e glorioso in Voi. Chi dopo la vittoria, per grazia vostra, ritornerà cinto di alloro, di virtù e di meriti, dalla vittoria stessa sarà purificato, ingrandito e fatto assai migliore. La Patria libera, grande e più temuta, vedrà nelle sue gesta, col braccio dei suoi figli, il braccio stesso vostro, e grata e consapevole vi adorerà nel suo radioso cammino.
« E, se saranno ancora questi, coi rivendicati confini nostri, col restaurato diritto nostro e insieme d'altrui
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I. Reggio — Storia della erande guerra d'Italia — Voi. XVIII 7
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