Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL POPOI O GUERRIEROzioni trovò la più sicura salvaguardia contro ogni pericolo.
      « Con questa fede, che fu gloria e forza della sua Casa, Vittorio Emanuele II raccoglieva il grido di dolore che verso di lui si levava da ogni parte d'Italia; con questa fede, Vittorio Emanuele III, nell'immane conflitto che travolge l'Europa, ha raccolto oggi il nuovo grido che si leva angoscioso dalle terre tutte disgiunte dalla Patria per invocare il giorno auspicato della redenzione.
      « Già Umberto I, salendo al trono, prometteva all'Italia che avrebbe educato il suo figliuolo ai gloriosi e-sempi del suo grande Avo, ed animato dagli esempi gloriosi, Vittorio Emanuele III ha potuto parlare agli i-taliani il linguaggio della verità e dell'onore, ha potuto penetrare nell'anima della nazione per scoprirne gli spasimi e le aspirazioni. Troppe offese, troppi danni a-veva subito l'Italia perchè potesse tollerare ancora le vecchie catene; dovevano aver termine le umiliazioni, doveva cessare l'amaro dispregio di cui era oggetto : bastavano le privazioni, le oppressioni, le prigionie a chi voleva conservare la propria storia e la propria favella. Per l'Italia è necessità di vita il riscatto delle genti di nostra razza, che da lunghi anni combattono per conservare intatta la propria nazionalità : è necessità di difesa la rivendicazione dei suoi confini naturali, per assicurare contro gli eterni nemici le sue porte; è necessità tener alto il suo prestigio sull'Adriatico e nel Mediterraneo, là dove già le nostre repubbliche marinare hanno lasciato orme indelebili del loro glorioso e civile dominio.
      « In questa guerra di rinnovazione della vita morale del Paese, un solo sentimento deve unirci di fronte alla Patria : il sentimento del dovere. E in quest* ora solenne, su questo tempio sacro alle glorie più pure del nostro Risorgimento, un irrevocabile auspicio deve levarsi concorde : quello della vittoria!
      « Cittadini : su questo luogo, nel cinquantenario della proclamazione di Roma capitale, si adunavano le bandiere dell'esercito della Patria, perchè, sotto questo
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 18. Il popolo guerriero
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 156

   

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