Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL POPOI O GUERRIEROprovvido Istituto attinge al concorso privato il generoso sussidio per tante umili case, i cui sostegni più validi son chiamati altrove, assunti all'ufficio glorioso di chi difende la Patria.
« Cittadini, di altri chiamati alle armi, e senza misura più numerosi, si sono in questi giorni affollati tutti i quartieri d'Italia; altri feriti ed altri morti, moltiplicati in ragion dell'impresa, dovrà registrare fra breve la nostra storia novella. Ora è dovere di noi tutti mitigare a quei valorosi l'offerta che essi fanno di sè; movendo al loro sacro destino, possano essi pensare dhe, qual si sia la loro sorte, c'è chi provvede ai lor cari, chi riaccende il fuoco e rifornisce la mensa alle abbandonate famiglie.
« Il Comitato Pro Esercito grida dunque oggi più alto il suo appello fraterno. Mentre ancor segue a sussidiare le famiglie dei soldati di Libia, esso invoca più largo che mai, per i nuovi immensi bisogni, il contributo di tutti, che, in quest'ora di nazionali destini, di là dai singoli Comuni, giunga per ogni terra lombarda, in ispe-cie alle più piccole e prive di loro proprie risorse.
« Donino i fratelli d'Italia, donino con pronta larghezza : il loro obolo sarà come versato in un erario di amore : esso è di tal lega, che supera ogni più puro metallo : diventa simbolo e pegno di fratellanze immortali.
« Il Sodalizio attende, e sa di non attendere invano.»
Magnifico fu il movimento per offrire, elargizioni e premi ai valorosi. Era una vera gara nazionale, che diede cospicui risultati.
Il Ministero della Guerra pubblicò d'aver ricevuto le seguenti elargizioni per essere devolute a favore dei militari che si fossero distinti per atti di valore :
Barone Emilio De Chantal, maggiore nella riserva (Venezia), L. 10.000: a quei soldati o graduati dell'Esercito o dell'Armata, che conquisteranno le prime dieci bandiere nemiche o che compiranno altri atti di valore ritenuti i più degni di premio dalle speciali Commissioni militari.
E. M. Borgo, fabbrica italiana velocipedi e motocicli (Torino), L. 1000: al primo soldato italiano motocicli-
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