Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IXSALDEZZA MORALE
Le calunnie nemiche sfatate — Un paese che non sembrava in guerra — La virtù dell'attesa — Il nuovo animo — Elogi di stranieri — Senso del dovere — Volontà e sacrificio — « Vincere ad ogni costo » — Popolo, esercito e Re — Le classi lavoratrici — La prima vittoria — L'incitamento del pericolo — Il popolo non piego'.
La guerra rivelò le più belle, le più generose e le più forti qualità nel nostro popolo; rivelò anche quella che non tutti gli supponevano : la saldezza morale.
u Questa gente inferiore — scriveva il Corriere della Sera — priva delle grandi virtù per le quali la gente germanica è caduta nella follia della adorazione di sè stessa, questa gente inferiore a cui gli alleati di ieri attribuivano ogni timidezza ed ogni viltà, e sopratutto la inettitudine alla pertinacia e l'orrore dei sacrifizi, questa gente inferiore sostiene fieramente il confronto con le nazioni belligeranti, dopo averle superate nel coraggio di assumere coscientemente, con un atto di volontà, il rischio dell'enorme contesa. Le pallide calunnie dei nemici e di certi neutri, per tentar di presentare le nostre popolazioni come agitate da disperato malcontento, in preda a fermenti rivoluzionari, turbate quasi da prodromi di guerra civile, tutte le immagini d'una Italia sgomenta e impotente, quale si sperava in Austria e in Germania e quale, durante la nostra neutralità, si voleva preparare profittando dei dissensi interni, sono cadute
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