Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL POPOI O GUERRIEROse la salda efficienza morale del popolo, ambedue simboleggiate dal Re, forte soldato e forte cittadino. E giustamente poteva dire Gabriele Hanotaux :
« II popolo, l'esercito e il Re sono le sole autorità veramente direttive in Italia. Nella crisi europea gli uomini politici che compresero la rivelazione esatta di questa unità, ebbero l'esatta e completa visione del destino del paese. Quelli che non la compresero e si credettero abili perpetuando il ristagno nelle gore dei partiti, furono opportunamente lasciati nel pantano ove ingolfano sempre più.»
Da ogni parte venivano al popolo gli incitamenti; da ogni parte si ripetevano le austere parole : volontà, sacrificio, dovere.
Il giornale socialista II Popolo d'Italia, che, staccandosi dalla tendenza ostinatamente neutralista del socialismo ufficiale, condusse tra i lavoratori una vivacissima campagna in favore dell'intervento, scriveva alla vigilia della guerra :
« Al lavoro immane cui ci accingiamo e per il quale occorre saldezza di tempra e sicurtà di fede, la nazione intera deve concorrere. Gli uomini dieno il braccio e l'entusiasmo; la vita medesima, se occorra; le donne confortino i partenti e li sospingano col sorriso, col monito, con la propria alterezza d'italiane al sacrificio della trincea. La vita è bella; ma non è mai compiutamente vissuta se non sia irraggiata da un ideale. La vita è bella; ma per esser tale non deve ridursi ad una pura funzione digestiva; la forza di volere e di sacrificarsi è ciò che distingue l'uomo dal bruto.
« L'Italia e l'umanità, in questo momento, hanno bisogno dell'energie compiute dei loro figli. Che il cimento cui ci accingiamo non è facile; non è agevole il trionfo. Dobbiamo prepararci a tutti i sacrifici, anche a-gli estremi...
« Sappiano gli italiani che la lotta è grande e piena di responsabilità; sappiano che non bisogna stancarsi, che occorre fondere nel bronzo le proprie energie individuali per formare il blocco immane di energie collet-
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