Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      Nei lunghi anni della male assortita alleanza l'Austria non aveva mai dimesso il suo fondamentale sentimento verso l'Italia : l'odio. Non aveva mai rinunciato ad una recondita speranza : l'invasione di quelle terre lombardo-venete ch'essa aveva dovuto cedere forzatamente.
      La dichiarazione di guerra dell'Italia rinfocolò l'odio e fece più aspra la speranza. L'obiettivo d'una spedizione punitrice, diretta a metterò a ferro e a fuoco le Provincie italiane finitime all'Impero, apparve ad un tratto realizzabile : e intorno ad esso s'accanì furiosamente ìa volontà della cricca militare viennese, degnamente capeggiata dal generale Conrad von Hoetzendorf, il maggiore odiatore dell'Italia.
      L'ardita e sagace mossa iniziale di Cadorna, che fin dal primo giorno fece varcare all'esercito italiano l'antica frontiera, paralizzò lungamente l'intento austriaco : ma non valse a mutarlo. Per un anno intero l'Austria continuò ad accumulare lungo la fronte trentina, già mu-nitissima fin dal tempo di pace, nuove armi e nuovi armati; e segnatamente vi concentrò ingenti quantità di quelle poderose artiglierie di grosso calibro, che nella nuovissima guerra avevano rivelato la loro potenzialità decisiva.
      Nei piani complessi dello Stato Maggiore austriaco, che doveva provvedere a tre fronti, il teatro della guerra italiana fu sempre considerato con specialissima attenzione. La prospettiva d'una grande offensiva contro
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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