Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAreto alle posizioni da noi occupate nell'Alto Astico. Contemporaneamente l'avversario, perseguendo obbiettivi di diversione, continuava l'intenso bombardamento e lanciava poi vigorosi attacchi di fanteria in diversi punti della fronte lungo l'Isonzo. In conseguenza di questa prima mossa offensiva del nemico, succeduta a quasi dodici mesi di una logorante difensiva, le nostre truppe lasciarono il giorno 15 sulla fronte Rovereto-Alto Asti-co le posizioni più avanzate e dopo la necessaria e prevista resistenza, si portarono sulle linee principali di difesa. Tale operazione venne compiuta ordinatamente, non senza aver prima inflitto al nemico gravissime perdite. Naturalmente l'avversario non si arrestò, ed appoggiato sempre dalla sua potente artiglieria, tentò nei giorni successivi di spingere più oltre l'offensiva, ma incontrò perdite crudeli, specialmente nel tratto di fronte fra Valle Adige e Valle Terragnolo.
« In correlazione con la spinta sul tratto Rovereto-Alto Astico, deve considerarsi l'offensiva svolta verso l'altipiano di Asiago ed in Valle Sugana. Ma il tentativo nemico si infranse subito e costò all'avversario gravissime perdite.
« Quanto agli attacchi di carattere diversivo tentati in diversi punti della nostra fronte, in Valle San Pellegrino, nella Marmolada, nell'Alto Cordevole, alla testata del Seebach, sulle alture a nord-ovest di Gorizia, sulle pendici settentrionali del Monte S>. Michele e nella zona di Monfalcone, essi furono tutti costantemente respinti, nonostante si trattasse in qualche caso, come a Monfalcone, di assalti insistenti ed accaniti, sostenuti da imponente numero di batterie. Sicché l'averli infranti fu per noi un vero successo, come prova il numero dei prigionieri presi al nemico.
« Nei suoi bollettini l'avversario mena gran vanto dei risultati ottenuti, ed esalta come successi definitivi quelli che sono gli inevitabili progressi di un primo impeto offensivo. Ma la storia di tutte le offensive della presente guerra europea sta a dimostrare che ai primi facili sbalzi succedono inevitabilmente lunghi e logoranti arresti, quando l'attaccante urta contro posizioni ben mu-
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