Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      STRAFE-EXPEDITION
      è fuoco e fiamme ed intere pareti di sasso crollano come castelli di carta costruiti da incerte mani di fanciullo, davanti al Vezzena, al Basson, al Busa Verle, ai mostri che non vogliono tacere un istante, che non si arrendono alle nostre risposte, lassù, fra un macigno e un ciuffo d'erba, vi sono dei fantaccini che aspettano l'ora del combattimento!
      Fra l'una e le due del pomeriggio, i battaglioni austriaci escono finalmente alla luce del sole. Marciano affiancati, in grandi masse.
      Si destano allora le nostre batterie dei Sette Comuni e della Val d'Assa e prendono sotto il 'loro tiro micidiale le masse umane avanzanti, obbligandole a sparpagliarsi ed a cercare riparo negli scoscendimenti. Sopraggiungono i rincalzi : avanzano con minore spavalderia : con grandi stenti riescono a prendere contatto con il grosso delle forze che, sorpreso dal tiro radente dei nostri shrapnels, retrocede e si appiatta nelle ridotte, nelle lunette, nei ricoveri scavati da noi e abbandonati per sottrarci al logoramento di una resistenza impossibile.
      La sinfonia delle bocche da fuoco raggiunge a questo punto il massimo dell'intensità : i 305 e i 420 non cercano più le nostre fanterie, ma i pezzi che disturbano l'avanzata, che la paralizzano, per tre ore, in ogni tentativo di riscossa, che riducono i battaglioni a pochi uomini istupiditi, appoggiati col viso al suolo, in un tragico gesto di implorazione.
      Il momento si fa propizio per un nostro contrattacco : le sezioni mitragliatrici ricevono l'ordine di portarsi a-vanti e d'inaffiare il terreno. E un balzo, un balzo di belve snelle e irresistibili. Alle spalle, seguono immediatamente i fucilieri, in ordine sparso, con la baionetta luccicante agli ultimi raggi del giorno. Il combattimento si sviluppa su. tutto il settore dall'Astico al Brenta:
      — Avanti, Savoia!
      L'urlo echeggia di valle in valle, si trasmette a tutti i cuori : le batterie allungano il tiro, sconvolgono il suolo. La lotta si trasforma in un gigantesco corpo a corpo; i nostri, nel cozzo, voltano il fucile a clava, attaccano o si difendono con la sola baionetta. Gli altri ondeggiano,
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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