Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
STRAFE-EXPEDITIONEcco l'ordine del giorno, emanato in questi giorni da un generale alle sue truppe : un pezzo di prosa da soldato a soldati, scritta e letta tra il tuonar delle granate.
Era del 21 maggio e diceva :
« Ai battaglioni alpini ed alle batterie di montagna della prima frazione.
« Ufficiali, sottufficiali e graduati alpini e cannonieri della prima frazione :
« Chiamati a sostegno delle truppe che guarnivano quella parte delle nostre frontiere attaccate da forze grandemente superiori, siete accorsi, avete fortemente tenuto testa al nemico non solo per tutto il tempo che v'è stato richiesto, ma il doppio, dando così il modo di compiere con calma le difficili operazioni di sgombro delle posizioni che si dovevano abbandonare e di quelle che dovevano occuparsi a tergo di esse. Voi avete così assolto pienamente il vostro compito : ed i vecchi battaglioni hanno- aggiunta nuova gloria al loro nome, mentre battaglioni e batterie nuove, col loro valore ed il loro sangue, hanno scritto in caratteri d'oro la prima pagina della loro storia.
« Io, vostro Comandante, vi esprimo l'alto mio compiacimento. Molto potrà essere chiesto ancora a noi, ma qualsiasi richiesta sarà sempre pari alla nostra militare efficenza e ci troverà pur sempre pronti ad una completa risposta ».
« L'azione — scriveva il generale Corsi dopo la prima settimana dell'offensiva — si delinea come foggiata sul modello delle offensive tedesche, specialmente su quella di Verdun. Lo sviluppo dell'azione sembra pure aver seguito la falsariga di quella.
« Siamo nel periodo ancora di superiorità dell'offensiva sulla difensiva, aggravata sul nostro fronte dalle condizioni nelle quali trovavasi la nostra linea avanzata, da noi occupata e tenuta, per investimento e a scopo offensivo rispetto alla linea fortificata nemica.
« Questa è una delle differenze fra la lotta nostra e quella francese.
« Fu detto della necessità che ha il nemico di allarga-
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Comandante Corsi Verdun
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