Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      STRA F E-E XP EDI TI ONgo e alla valle di Campomulo. Di tali posizioni, però, neanche l'avversario può vantare il possesso, perchè sono mantenute sotto il fuoqo inibitore delle nostre artiglierie. Tali risultati sono costati all'avversario perdite e sacrifici ingenti, e il Comando austriaco, che contava su una rapida decisione delle operazioni, è oggi costretto a rallentare i suoi colpi "e vede rapidamente assottigliarsi le proprie riserve in uomini e materiali.
      « A tutt'oggi, già 14 delle sue divisioni risultano duramente provate; cosicché ben limitate devono essere le riserve intatte e tuttora disponibili. Difficilmente, però, l'avversario potrà continuare nel suo violento sforzo con la intensità sinora spiegata. Ma, se anche ciò fosse, le nostre agguerrite truppe hanno ormai dimostrato di sapere vittoriosamente sostenere l'urte nemico, non limitandosi solo a respingerlo, ma passando o-vunque e appena è possibile a vigorose controffensive ».
      Sempre più intensa ardeva l'immane battaglia. 11 bollettino del 9 giugno diceva :
      « Nella zona di Valle Adige, duello delle artiglierie. Le nostre provocarono incendi e scoppi di depositi di munizioni in Anghebeni (Vallarsa).
      « Lungo la fronte Posina-Astico, la sera del 7, masse nemiche raccolte fra Sant'Ubaldo e Velo d'Astico, accennarono ad un attacco verso Monte Giove e Monte Brazome. Furono prontamente disperse da tiri aggiustati delle nostre artiglierie.
      « Sull'altipiano dei Sette Comuni la battaglia contìnua con estrema violenza; la sera del 7 la lotta sulle nostre posizioni ad est di Campomulo si protrasse accanita fino alle 23. Le nostre fanterie fecero strage degli attaccanti. Sulla fronte di una sola compagnia furono durante la notte contati 203 cadaveri nemici.
      « Nella giornata di ieri l'avversario, ricevuti nuovi ingenti rinforzi, dopo intenso bombardamento di numerose batterie, rinnovò gli attacchi nella zona ad est di Asiago e del Campomulo. Gli alpini e la fanteria respinsero più volte le colonne nemiche contrattaccandole violentemente alla baionetta. Alla fine della giornata i
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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