Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
STRA FE-EXPED1TIONsporadicità di tali attacchi, la diversità e la lontananza degli obiettivi contro i quali si dirigono, la stessa improvvisa e quasi disperata violenza di talune azioni cui susseguono periodi di stasi in corrispondenza del medesimo tratto di fronte, rilevano chiaramente come a queste residue manifestazioni dell'attività offensiva nemica non presieda più un concetto organico e complessivo di manovra.
« L'avversario, impressionato dei primi atti controffensivi iniziati dalle nostre truppe, informato dalle e-splorazioni aeree degli spostamenti di nostre riserve, tenta avvalersi delle poche unità intatte ancora disponibili e sopra tutto del grande numero di artiglierie e munizioni di cui è dotato per far credere ad una persistente condotta offensiva con lo scopo di impressionarci e paralizzare la temuta nostra controffensiva. Ma il giuoco evidente non può ingannare i nostri Comandi, nè turbare le nostre truppe. La valida resistenza da queste spiegata nel corso di cinque settimane ha permesso di logorare l'avversario nonostante la preponderanza delle sue artiglierie e di fare ordinatamente affluire le nostre riserve là dove il Comando ne ritiene utile l'impiego. Con ciò l'iniziativa delle operazioni passa nettamente dal nemico a noi ed ogni suo vano tentativo per riprenderla non può servire che ad aggravare il logorio delle sue forze e mercè il costante buon successo della nostra difesa ad accrescere lo slancio e l'ardimento delle nostre valorose truppe ».
La grande parola era detta : l'iniziativa era passata nelle nostre mani. E il nemico non doveva tardare a vedere come Cadorna sapeva approfittarne!
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Comandi Comando Cadorna
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