Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAca la sua seconda linea. « Conosco soltanto una linea — rispose; — è la linea che difendiamo e che non passeranno mai ». Lo spirito d'ottimismo di questi comandanti è straordinario ».
      Garvin, il direttore dell'Obsercer, notava che l'attacco austriaco nel Trentino, mirante a tagliare le linee di comunicazione italiane, era grave e tanto più fugida era la gloria di cui si coprivano gli italiani in quelle presenti condizioni.
      « La resistenza degli italiani — scriveva il Garvin — sulle loro nuove linee è stata brillantissima. E mentre gli italiani dispongono di eccellenti linee di comunicazione, le retrovie e le comunicazioni degli austriaci dietro il centro della loro linea di attacco sono scarse e malsicure. Chi conosca il paese dove la lotta si svolge può ben condividere la fiducia degli italiani, i quali d'altra parte, colla loro stupenda resistenza alle ali, continuano a privare il nemico dell'uso di buone strade.
      « L'Italia con saldo e fiero animo è assurta all'altezza del momento e il generale Cadorna ha inflitto perdite disastrose al nemico. Se la sorte degli austriaci nel Trentino sarà, come speriamo, eguale a quella dei tedeschi ci Verdun, l'esercito di Cadorna avrà aggiunta alla storia militare dell'Italia la più bella pagina che sia stata scritta dai tempi dell'Impero romano ».
      Anche la stampa francese seguiva con cordiale premura la nostra azione e non risparmiava gli elogi alla magnifica forza di resistenza delle nostre truppe.
      Il deputato Reinach, autorevole scrittore di cose militari, constatava che le condizioni del terreno e la potenza dell'artiglieria nemica rendevano inevitabile il ripiegamento iniziale, del resto preveduto dai competenti. Le truppe italiane si erano dunque alquanto ritirate, ma combattendo con grandissimo valore :
      « L'esercito italiano — soggiungeva Reinach — è un magnifico esercito. Disciplinato, risoluto, valorosissimo, dà così nelle trincee come quando si trova in riposo un'impressione dì forza. Esso si mostra uguale ai più antichi eserciti ed ai migliori, nella rude prova in
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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