Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
VII.
IL RIPIEGAMENTO AUSTRIACO.
Azioni controffensive — La conquista di Cima d'Isidoro — Si deli-nea il fallimento dell'offensiva austriaca — La trappola minacciosa — Il 25 giugno — Il nemico ripiega — La nostra azione continua con vigore — La cavalleria insegue — Il ferreo sillogismo di Cadorna — « Siamo in buone mani » — Plauso ed esultanza all'estero — La miserabile giustificazione austriaca — Lo spirito nella prosa ufficiale.
L'iniziativa delle operazioni era definitivamente nostra. Il bollettino del 17 giugno annunziava ferme resistenze ed atti controffensivi.
Il combattimento del 15 ci aveva procurato vantaggiose posizioni a nord di Monte Lemerle, nella località detta Boscon, dove incomincia l'ampio pianoro in cui sorge Asiago; questo vantaggio fu mantenuto malgrado che il nemico rinnovasse l'attacco su tutto il fronte occidentale della nostra occupazione sulla catena del monte Paù, per il Magnaboschi ed il Busibollo, fino al Lemerle. Queste nostre posizioni subirono due attacchi, uno in direzione del monte Magnaboschi, che si svolse sulle pendaci del contestato Busibollo; l'altro cercò d'incunearsi tra le nostre posizioni sul Monte Lemerle e quelle recentemente conquistate a Boscon.
In questo secondo momento dell'azione gli austriaci riuscirono a giungere sulla cima del Lemerle, ma non vi poterono rimanere sotto l'impeto del contrattacco delle nostre valorose truppe.
Invece nel settore a nord-est dell'altipiano dei Sette Comuni, la nostra controffensiva si spiegò decisa sopra
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