Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
Vili.
SULLE ORME DEL NEMICO.
La resistenza degli austriaci — Nostri incessanti progressi — Il ritmo intensificato della battaglia — magnifica resistenza del Pasubio — Tre battaglioni austriaci annientati — La riconquista s'allarga — Le trenta giornate del Cimone — La grande scalata — Un gran volo d'aquile — La cronistoria ufficiale — L'epico episodio del Castelletto — La grandiosità d'un periodo di guerra. -
Dietro al nemico in ritirata, le nostre truppe avanzavano su tutta la linea. Ma non era facile avanzata. Oltre alla resistenza di nuclei di fanteria largamente muniti di mitragliatrici, gli austriaci opponevano l'azione delle loro artiglierie, già piazzate su nuove difese. E l'aspra difficoltà del terreno veniva in aiuto al nemico.
Tuttavia i nostri progressi furono cospicui fin dal primo giorno. Il bollettino del 27 giugno annunziava :
« Tra Adige e Brenta prosegue incalzante la nostra a-vanzata, che il nemico tenta di rallentare con concentramenti di fuoco di lontane artiglierie e con tenaci resistenze di retroguardie annidate nei punti più difficili dell'intricato terreno e provviste di nu nerose mitragliatrici.
« In Vallarsa le nostre truppe superarono ieri i forti trinceramenti del Mattassone e di Anghebeni e completarono la conquista ?lel Menerle.
« Lungo la fronte del Posina, spazzati gli ultimi nuclei nemici dalle alture del versante meridionale e dal Monte Aralta. i nostri valicarono il torrente ed occuparono Posina ed Arsiero, iniziando l'avanzata sulle pendici del versante settentrionale della valle.
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