Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
S TR A F E-EX PEDI TiONieri con un fragore assordante sulle posizioni percorse dal primo tratto della rotabile della Val d'Assa.
« I nostri cannoni hanno ieri bombardato per un paio di ore alcune difese provvisorie del nemico sul monte Rasta. Si è iniziato contro questo costone che digrada nella Val d'Assa un attacco metodico. I primi scontri con le retroguardie nemiche favorite da.la posizione dominante sono cominciati da ieri.
« Le nostre truppe incalzano gli austriaci che oppongono una resistenza tenace. I proiettili dei nostri cannoni picchiano tutta la zona alle spalle del Rasta, le difese austriache e frugano il terreno per colpire le batterie.
« I cannoni nemici dal Monte Erto e dal Meatta, i due bastioni che abbracciano la fenditura della Val d'Assa, quasi a proteggerla, rispondono con numerosi calibri alle nostre artiglierie.
« Le fanterie attendono di poter fare il nuovo balzo offensivo. Sono truppe magnifiche, non del tutto riposate dalle marcie di questi tre giorni di riconquista, ma fiduciose e consapevoli della propria forza».
E seguitava mettendo in luce le prime azioni della cavalleria che non soltanto aveva saputo agire in modo brillante sul terreno aspro degli altipiani, ma aveva inoltre sciabolato alcuni raggruppamenti di retroguardie nemiche che volevano contrastare l'avanzata degli squadroni.
Le pattuglie dei cavalleggeri-ciclisti precedevano gii squadroni di cavalleria già da tempo predisposti dalla organizzazione sapiente della controffensiva pei la ricognizione rapida del terreno e per facilitare, laddove fosse stato possibile, l'avanzata delle fanterie.
Alle due della notte del 25, i primi ciclisti cavalleggeri riconquistavano Asiago, catturando qualche nemico perduto, mentre da alcune case della cittadina dilaniata dal cannone, partivano le fiamme dell'incendio appiccato dal nemico prima della sua ritirata. Poi, alle prime luci del-1 alba, la cavalleria si lanciava all'esplorazione e al combattimento.
« In sostanza — scriveva il 29 giugno Roberto Canta-lupo — dal punto di vista strettamente militare la ritirata
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