Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      S TR A FE-EXPEDITIONrocce che coprono la più lontana visione del Finonchio e del Ghello ».
      Il bollettino del 3 luglio dava notizia di aspri attacchi al Pasubio; era la continuazione del combattimento già in corso nella zona di Cosmagnon.
      Mario Sobrero metteva in rilievo la grande violenza dell'assalto al Pasubio e la magnifica resistenza delle nostre truppe. Molto prima dell'alba le artiglierie avversarie iniziarono il tiro di preparazione. Fu una tremenda tempesta di fuoco e d'acciaio quella che si scatenò su tutta la nostra linea del Pasubio. Parteciparono al bombardamento, dalla prima all'ultima, le batterie austriache che comprendevano nel loro campo di tiro questo tratto del fronte : batterie di medio e di grosso calibro — tra cui d'erano pezzi da 381 — che facevano fuoco da rilevanti distanze; batterie leggere, che sparavano da posizioni vicine.
      Una parte assai attiva presero a questo lavoro preparatorio dell'artiglieria nemica i cannoni da centocinque e da centoquarantadue che gli austriaci avevano piazzato sul Col Santo.
      Dopo alcune ore di bombardamento le fanterie austriache si disposero a dare l'assalto ai nostri ripari.
      Gli austriaci si portavano innanzi alcune mitragliatrici, le piazzavano rapidamente in una cavità della roccia, dietro un mucchio di sassi, le mettevano in funzione, percuotendo le difese dietro le quali stavano i nostri.
      La resistenza dei fucilieri italiani fu magnifica. II tremendo fuoco ch'essi facevano sugli assalitori ne mieteva un gran numero. Tra morti e feriti le perdite che ogni nucleo d'attacco subiva erano così rilevanti che il resto della catena si arrestava, poi ripiegava. La risoluzione colla quale gli austriaci mostravano d'avanzare s'infrangeva contro la barriera di morte innalzata sull'aspre roc-cie dalle nostre mitragliatrici, dai nostri fucili.
      Le perdite degli austriaci furono ingenti : tre battaglioni rimasero annientati.
      Intanto la nostra avanzata incalzava. Il 5 luglio conquistiamo la vetta di Monte Corno e di Monte Seluggio; due
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      I. Reggio - La grande guerra d'ItaHa - Voi. XIX.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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