Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAgiorni dopo ci impossessiamo di capisaldi nemici sull'altipiano dei Sette Comuni, facendo centinaia di prigionieri; poi vengono segnalati progressi nel bacino dell'Alto Astico.
      11 bollettino di Cadorna diceva in data 11 luglio :
      « Di contro alla persistente nostra pressione in Trentino e ai vigorosi atti controffensivi nelle alte valli del Boite e del But e sul basso Isonzo, l'avversario ha dovuto richiamare sulla nostra fronte truppe già ritrattene o avviate verso la fronte orientale. Così è accaduto per il terzo corpo (sesta, ventiduesima e ventottesima divisione) già tolto dalle prime linee e in procinto di partire, e per la nona divisione e 187a brigata di Landsturm già in viaggio, delle quali unità accertammo nuovamente la presenza ».
      La nostra pressione continuava, infatti, implacabile. La linea della battaglia subiva le sue inevitabili deviazioni tattiche, ma una sola volontà guidava e ricollegava le varie operazioni. Da un settore all'altro si seguivano le vicende concatenate delle singole azioni e i loro rapporti di dipendenza.
      « Dagli attacchi sugli orli degli altipiani — scriveva il Benedetti — a quelli lungo la fiancata alpestre della sponda destra del Brenta, si ha la visione nitida di questa forza, uguale, equilibrata e potente che risospinge il nemico con la lentezza inesorabile di una colata di lava; si snodano sotto lo sguardo tutte le difficoltà innumerevoli per alimentare i combattenti su per quelle giogaie, in cui le colonne dei muli giungono portando viveri e car-tuccie a traverso precipizi vertiginosi, passaggi stretti in cui la bestia cauta e sicura avanza lentamente appoggiando uno zoccolo dopo l'altro nella roccia infida. Si è dovuto fissare perfino un orario preciso per non creare ingorghi e arresti nel transito delle corvées. Alla tal ora, con precisione matematica, la colonna che sale si deve incontrare con quella che scende nella .tal località, Ja sola che permetta lo « scambio ». Se c'è un piccolo ritardo, le due colonne sono arrestate, paralizzate sotto il tiro dei cannoni nemici, immobilizzate nel sentiero angu-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 19. "Strafe-expedition"
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 159

   

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