Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
STRAFE-EXPEU1TI0Nvate tracce evidenti della frettolosa ritirata nemica : trin cee piene di cadaveri, armi, munizioni, viveri e materiali abbondanti in grande copia.
« Nel successivo giorno 26, pur crescendo la resistenza delle retroguardie nemiche, annidate nei punti più difficili dell'intricato terreno e provviste di numerose mitragliatrici, la nostra incalzante avanzata potè continuare rapida e felice. In Vallarsa, furono espugnati i trinceramenti del Mattassone e di Anghebeni; nel bacino del Posina. valicato il torrente, furono occupate la borgata di Posina e la conca di Arsiero; sull'altopiano di Asiago, fu raggiunta la linea di P.ta Corbin. Cesuna, valletta di Nos, M. Keserle. Più a nord, alpini, dopo accanito combattimento, espugnavano la Cima della Caldiera. Furono constatate innumerevoli prove della innata barbarie nemica : Arsiero devastata da incendi; Asiago e al tre ridenti località ridotte a fumanti rovine; sulle pend'ci di M Magnaboschi un centinaio di nostri cadaveri, denudati, erano stati gettati in pozzanghere.
« Nella giornata del 27 giugno le nostre truppe riprendevano contatto col grosso delle forze nemiche, appoggiato a posizioni dominanti, organizzate in precedenza per difesa ad oltranza e munite di numerose artiglierie e mitragliatrici. Tuttavia, persistendo con tenacia negli attacchi, i nostri poterono nel successivo periodo sino a metà luglio compiere ancora sensibri progressi.
« Così in Vallarsa fu espugnata la linea di Valmorbia e occupato Zanolli. Sulle rendici del massiccio del Pasubio, brillanti attacchi ci diedero il possesso di M. Trappola, di M. Spil e di M. Corno, del quale ultimo la guglia maggiore fu poi rioresa dal nemico con violento contrattacco, il giorno 10 luglio. Sulle alture che costituiscono il versante settentrionale del Posina, le nostre truppe, vincendo le difficoltà dell'aspro ed intricato terreno, riuscivano ad espugnare il ripido torrione di M. Majo (1300 m.) snidando di roccia in roccia il nemico che vi si era fortemente trincerato: occupavano la valletta di Zara fino alla conca di Laghi: si impadronivano delle forti Dosizioni di M. CaTgari e di M. Sogli Bianchi a nord di Castana e,, dopo accaniti combattimenti, conquistavano
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