Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      / A GRANDE GUERRA D'ITALIAche si rivolgono oggi a Lei ebbero l'onore di essere in prima linea.
      « Essi considerano, ora, loro diritto e loro dovere e-sporre sinteticamente, nell'interesse comune, talune osservazioni obbiettive su la situazione che si è andata formando.
      « Ricordiamo, prima di tutto, che soltanto in grazia del nuovo ambiente che si creò nel Paese, il Governo potè, nel momento critico delle decisioni, far prevalere il programma di guerra e la propria volontà, nonostante le opposizioni palesi e nascoste di una notevole parte del Parlamento.
      « Dichiarata la guerra, noi avevamo ragione di aspettare che il Governo agisse con visione larga e chiara, e con la più grande energia in ogni campo : nel militare e nel diplomatico, nell'economico e nel morale.
      « La guerra non può essere vittoriosa se non portando alla massima tensione tutte le forze necessarie e a tempo debito.
      « Certo, sono state numerose le difficoltà cui si è andati incontro; ma esse dovevano prevedersi. È certo, anche, che il Governo ha fatto importanti sforzi per superarle; ma possiamo anche affermare che non sempre, che non dovunque ha fatto tutto quello che poteva. Molti e gravi errori sono evidenti. Nel preparare le armi e le munizioni si poteva fare di più con vantaggio dell'economia c del vigore militare dell'esercito, che ha dato esempio mirabile di disciplina, di straordinario valore, di spirito illimitato di sacrificio. Nella preparazione economica si potevano evitare parecchi danni, che il Paese ha dovuto subire, se vi fosse stata maggiore previdenza e migliore organizzazione. Quel che riguardi il grano, il carbone, i noli, la funzione portuale, i cambi, ne è prova eloquente.
      « Nell'azione diplomatica una più intima e completa intesa fra gli Alleati avrebbe potuto ottenere in Oriente fondamentali vantaggi, che invece si sono perduti; avrebbe potuto stabilire una collaborazione economica e finanziaria, che è stata invece minore del bisogno, e avrebbe dovuto porre a propria base e cemento un piano uni-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 20. Il ministero nazionale
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 147

   

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