Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
/ A GRANDE GUERRA D'ITALIAdirezione della cosa pubblica a mani sicure e garantire la continuità della politica estera, cioè della politica di guerra
In questo modo, l'on. Salandra — dopo avere, per oltre due anni, vigorosamente lottato per imprimere alla politica nazionale un magnifico impulso — rendeva al paese un nuovo .servigio, cooperando ad assicurargli un Governo degno e forte...
Quando il Ministero presieduto dall'on. Boselli era già da un paio di mesi al potere, l'on. Salandra ebbe l'occasione di fare queste dichiarazioni :
« Non credetti mai alla possibilità da altri ventilata di una reincarnazione del Governo da me presieduto. Bisognava che le cose mutassero « ab imo », e seguissero u-na data corrente con altri elementi. Ma il timone dello Stato è in buone mani : il partito liberale può essere sicuro della saggezza del mio successore al quale auguro quel successo che meritano e la sua ferrea volontà e 'a sempre viva energia. Credo doveroso stare oggi al di fuori di ogni competizione; la mia azione futura, sem-prechè le cose non dovessero sostanzialmente mutare, i' che non credo, sarà se mai riservata a mantenere insieme unita, compatta, alla Camera la falange degli a-mici miei, attorno all'on. Boselli' ed ai suoi collaboratori tutti. Il Paese che è stato scettico sull'ultima crisi, non comporterebbe ancora altre... divagazioni ministeriali durante la guerra, ed è d'uopo tenere sempre viva nel pensiero l'immagine del Paese in ogni congiuntura politica, tanto più di un Paese come il nostro che ha saputo dimostrare pregi di coerenza, di fermezza, di eroismo, che lo hanno messo fra i più fulgidi esempi delle Potenze europee tutte. La folla sente molto più di auanto non sì creda e comprende istintivamente certe difficili situazioni politiche, anc'he senza averle potute analizzare ».
La designazione di Boselli apparve fino dai primi momenti la più opportuna e la più naturale : si trovò che il decano della Camera, il quale nel maggio del 1915 aveva espresso al Re la concordanza della volontà nazionale con quella del Gabinetto nazionale nello scendere verso
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