Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
/ A GRANDE GUERRA D'ITALIAbisogno, si provvide fin qui e in molti luoghi con generosa e signorile larghezza al dovere che i non combattenti avevano verso coloro che alle frontiere espongono la vita verso coloro che, in patria, sono privati della guida e dell'appoggio dei cari assenti e lontani. E fu questa una nuova prova del meraviglioso spirito di adattabilità, della mirabile agilità della nostra anima gentilmente letina, la quale sa rispondere pronta a tutte le necessità, la quale pare quasi che si affini dinanzi ai bisogni che, ad ora ad ora, le si presentano innanzi, la quale sa trovare in sè stessa quella mirabile virtù di organizzazione di cui demmo la riprova quando, sferratasi nel Trentino l'offensiva austriaca, portammo, da un giorno all'altro, ove le necessità della guerra esigevano, I migliori uomini, che improvvisarono, sotto la spinta del bisogno, quello che occorreva a respingere l'invasione nemica, quello che occorreva per dimostrare che la virtù dell'organizzazione è una delle doti della nostra stirpe latina...
« Napoleone Colajanni — concluse il ministro, — disse che questa gueTra sarebbe stata la più grande delle rivoluzioni. E ciò è vero per doppio titolo : primo perchè quando tutto un popolo ha sopportato gli oneri e sostenuto i sacrifici e i lutti della guerra, nessun ordine di cittadini può essere più allontanato dalla partecipazione attiva ai diritti della vita nazionale, secondo perchè co! contatto di uomini di diverse idee, la guerra ci ha insegnato a stimarci di più tra noi, ad essere più tolleranti, più rispettosi, più buoni, in nome di quello spirito di sacrificio che è nell'amore di patria. E ciò non dimenticheremo ritornati ai nostri partiti, ai necessari diuturni dissensi, perchè un più umano spirito di tolleranza avremo apDreso dal senso del dovere che oggi fonde in un'anima sola le anime dei nostri combattenti, e dà a quest'anima la saldezza stessa dell'acciaio di cui sono costruiti i nostri cannoni e fasciati i fianchi delle nostre navi ».
Notevole per l'importanza politica fu il felice discorso pronunciato dall'on. Comandini a Bologna in commemorazione di Cesare Battisti.
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