Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
/ A GRANDE GUERRA D'ITALIAnoi stessi per mantener fede al patto che all'Austria ci legava, vibravamo in silenzio!
« L'Italia nostra è giunta perfino a mortificare sè stessa : essa si era votata al silenzio e alla rassegnazione, essa era disposta a trangugiare sino all'ultimo il calice a-maro : ma il giorno ir cui l'hanno chiamata complice di una sceller aggine, il giorno in cui l'hanno voluta parte in un delitto, il giorno in cui si è detto all'Italia : « Non di te si tratta, non dei tuoi figli, non di coloro che si agitano e tengono viva la fede del patriottismo, ma tu devi tradire te stessa, devi essere complice nostra, devi essere complice nostra nello sgozzare i! popolo serbo che si dà quasi inerme alle tue voglie », quel giorno l'Italia ha detto : « Noi, ho taciuto, ho sofferto, ho saputo tacere e soffrire per me, ma complice di un delitto non diverrò mai ». E proclamò la neutralità che era la via per la quale doveva fatalmente, necessariamente arrivare alla guerra.
« E la guerra è stata. Il patto infranto, e perfino l'ultima apparenza di una nostra qualsiasi ipotetica soggezione alla più forte nazione nemica è caduta ieri, sopratutto di fronte alla volontà ancora e sempre concorde del popolo d'Italia.
« Nella schiera infinita dei nostri eroi e dei nostri martiri, grandi e luminosi tutti, Cesare Battisti è sommo.
« Si era detto che nessuno parlava di ritornare in seno alla madre patria, si era detto che questi triestini, questi trentini, questi istriani, questi dalmati, tutti avevano ormai chinata la fronte, dinanzi a quella che sembrava i-neluttabile fatalità. Un vile sofisma, perchè oltre duemila irredenti combattono oggi nelle schiere del nostro esercito e 108 sono caduti sul campo di battaglia. E sono stati i migliori..
« Avanti, avanti, o cittadini — concluse il ministro — tutto il popolo d'Italia in una coscienza sola, in un solo pensiero; avanti, avanti per il dolore delle madri, per l'ansia degli aspettanti, pel lutto delle vedove, per il pensiero dei figlioli; avanti, avanti, o cittadini, verso la vittoria che non è per un barbaro sogno di imperialismo o
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