Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
/ A GRANDE GUERRA D'ITALIA
« Ai vostri marinai, ai lavoratori delle vostre officine meravigliosamente produttrici, io mando il saluto dei marinai e dei lavoratori italiani. ?.;gnor ministro, in questo giorno voi avete sentito intorno a voi vibrare il sentimento, affermarsi il volere del popolo italiano. La nostra alleanza, per ogni riguardo ed ogni intento intima e compieta, non è solo alleanza di stati e di governi, ma è alleanza di popoli accesi da una medesima fiamma, concordi per raggiungere un medesimo scopo.
« Decisi come siamo ad ogni cimento e ad ogni prova, lo raggiungeremo insieme cogli intrepidi nostri alleati, meravigliosi combattenti di Francia ;f Russia, insieme coi figli del Belgio, cui è serbata in questa tragica epopea l'immortalità degli eroi e, nel giorno dell'invocata vittoria, la redenzione gloriosa. Insieme colle schiere e con la valida opera degli altri governi e popoli con noi alleati, ciò che noi vogliamo, risponde ai diritti della coscienza umana, alla difesa ed alia ricostituzione delle nazionalità oppresse, alla restaurazione del diritto delle genti, ai destini insomma della civiltà segnati da Dio, ed ai quali non può mancare il giusto, definitivo, dure-\ole trionfo ».
Altrettanto energica, nei riguardi della guerra, fu l'accentuazione d'un discorso pronunciato, pure a Torino, call'on. Boselli, nel ricevimento dato in suo onore dall'Associazione Subalpina della Stampa.
« 1 giornalisti — dichiarò l'oratore — hanno seguito la nostra guerra in modo da persuadere il paese della verità e della forza dei nostri diritti, del valore meravi-g'ioso dei nostri soldati; hanno cinto di gloria i combat-battenti, e sono stati i veri consolatori delle famiglie lacrimanti i loro estinti ».
Egli aggiunse che era anche grande merito della stampa di avere temprato il nostro paese a quella serenità che ha mantenuto dal primo giorno della impresa italiana.
« È grande merito — disse — di avere mantenuto quella serenità anche quando nel maggio scorso parve per un istante che la sorpresa nemica fosse per arrestare il cor-
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