Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL MINIS I ERO NAZIONAI ì
rete echeggiare trionfante sopra ogni terra ita'iana e sull'italiano Adriatico nostro ».
Ma il discorso dell'ori. Boselli che assurse al significato d'un vero avvenimento nazionale fu quello pronunciato a Milano Lo spettacolo d'entusiasmo dato dalla capitale lombarda fu indescrivibile. Dopo oltre sedici mesi di ostilità, Milano, interprete de'la patria, espresse nella forma più magnifica e più ardente la sua immutabile certezza della necessità e santità della guerra, 'a sua inflessibile determinazione di resistenza, la sua soddisfazione per i risultati conseguiti, la sua incrollabile fede nella completa vittoria.
Boselli riaffermò solennemente la saldezza della de-'erminazione di portare la guerra al suo fatale glorioso compito. E opportuni furono i suoi accenni all'italianità -Iella Dalmazia, sulla quale troppe )emissive tesi si erano venute svolgendo da taluni giornali italiani ed alleati e troppe affrettate rinunzie si erano venute proponendo senza che nessuno vedesse quali rinunzie i patrocinatori dei jugo-slavi fossero disposti ad acconsentire per la sicurezza dell'Italia nell'Adriatico.
L'on. Boselli scolpì la linea di condotta che l'Italia doveva seguire nel regolamento della vitalissima questione.
Dopo avere mandato un saluto alle bandiere di Trento, di Trieste e della Dalmazia, « terre nostre per lingua. storia, sangue », egli affermò che la missione dell'Italia nell'Adriatico doveva essere non oppressiva di altre nazionalità, ma rivendicatrice della nazionalità italiana. E con ciò era detto tutto.
« La guerra — disse l'on. Boselli — non si combatte solamente da chi pugna, ma nel paese, che, sereno, tranquillo e fidente si dedica alle opere di cooperazione bellica. Il Governo, da parte sua, concorre a quest'opera di conforto morale e più intende fare per l'avvenire ».
L'oratore passò poi ad esporre quanto si era fatto, con gTande fervore, nella mobilitazione industriale e nella produzione delle armi e munizioni che ora — disse — ba-
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