Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAnome dei supremi interessi dell'Italia, è nel nome del suo avvenire che tanti uomini di diversa origine e di diverse tendenze, tanti uomini che in condizioni normali non avrebbero forse mai concepita la possibilità di trovarsi associati nell'esercizio del potere, che anzi avreb-I ero considerata una simile ipotesi come contraria a le buone norme costituzionali, hanno intuita la grandezza c la bellezza di un atto diretto ad esprimere in faccia al popolo ed all'esercito, di fronte al mondo ed alla storia, la decisa, concorde volontà dell'Italia di vincere nel cimento affrontato: perchè vincere % vivere; vivere onorati, rispettati, liberi, indipendenti, come solo si conviene ad un paese non immemore dei suoi dolori e delle pue glorie, non incurante dei suoi destini e della sua missione ».
Il ministro, continuando ne! suo discorso, parlò del periodo della neutralità italiana; affermò che mai avremmo potuto prendere posizione colla Germania che apriva le ostilità lacerando brutalmente un trattato, occupando violentemente il Belgio; mai avremmo potuto favorire la politica austriaca di egemonia balcanica; mai avremmo potuto volgere le armi contro la Francia nel-1 ora in cui essa si vedeva obbligata a difendere il proprio territorio senza aver dato in alcun modo causa al divampare della conflagrazione: mai avremmo potuto trovarci contro l'Inghilterra senza compromettere le nostre sorti nel Mediterraneo.
« Io. e tanti di voi — soggiunse — siamo stati tra gli ottimisti a cui per lunghi mesi parve che la neutralità potesst durare, e mantenersi senza nostro disonore e senza nostro svantaggio : e non ci saremmo forse ingannati, se la guerra fosse stata breve, se le sorti di essa si fossero decise in pochi mesi; ma quando la guerra, e-stendendosi ed approfondendosi, mutò di obietto, quando la questione della Serbia fu assorbita daPa più vasta competizione fra la triplice intesa gli imperi centrali, investendo tutto il problema dell'assetto europeo, apparve troppo prevalente il pericolo del domani d'Italia, perchè si potesse più oltre difende-e un atteggiamento di inerzia e di indifferenza, che ci avrebbe isolati nel
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