Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAle cose mobili appartenenti all'ambasciata austro-unga-rica presso la Santa Sede. 11 termine predetto non potrà andare oltre il 31 ottobre 1916 ».
      La stampa italiana, che da tempo invocava questo provvedimento, ne salutò con plauso l'attuazione.
      « La questione di Palazzo Venezia — scriveva Videa Nazionale — non si può considerare soltanto alla stregua di un atto di rappresaglia contro un nemico, od, in altri termini, identificarlo con quelle del sequestro e della confisca delle molte ville e proprietà arciducali in Italia. Per il Palazzo Venezia si tratta di una rivendicazione che assume un vero carattere nazionale e che ha rapporto non lieve con uno dei punti più sensibili della politica nazionale : la situazione dell'Italia di fronte al Sommo Pontefice e l'applicazione della legge delle guarentigie. È certo che, con un po' di buon volere e con un po' di tatto, le ultime difficoltà sono state appianate. La formula usata dal decreto risolve il problema mirabilmente colla solenne ed irrevocabile declaratoria di rivendicazione accompagnata dalle opportune cautele quanto alla immissione dello Stato nel possesso integrale del palazzo... »
      L'Idea Nazionale concludeva : « Rallegriamoci! dhe il senno politico del Governo abbia dato soddisfazione alle legittime esigenze dei sentimenti nazionali, assicurando la continuità di una tradizione politica che ha dato ormai le sue prove ».
      Il Giornale d'Italia scriveva : « Crediamo che questo decreto riscuoterà in Italia e fra tutte le nazioni che non sono in guerra coll'Italia unanime e calda approvazione. Già in linea di diritto, l'atto compiuto dal Governo italiano è perfettamente corretto, ma, in ogni modo, bene ha fatto il decreto a mettere in chiara luce che sono state le continue caparbie crudeli provocazioni dell'Austria che hanno spinto il Governo all'immediata presa di possesso del bel palazzo di Paolo II. L'Austria non combatte contro di noi una guerra leale : sarebbe superfluo ricordare ora gli infiniti atti di efferata barbarie con cui ufficiali e truppa austriaca hanno disonorato l'esercito di cui fanno parte, e quando si pensi che questo pa-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 20. Il ministero nazionale
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 147

   

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