Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL MINISTERO NAZIONALEla sua neutralità politica, ma della sua stessa superiorità spirituale.
« Apprezzamenti, ad esempio, come quello che vuole insinuare un accordo e quasi una ispirazione della polemica della stampa da parte del Governo italiano, non sembrino venire dall'alto di una tale maestà : mentre l'avvertimento dato al Governo italiano sulla discutibile prudenza del suo provvedimento, in quanto esso possa provocare dalla parte avversaria gravi rappresaglie, traduce uno spirito troppo lontano di quella imparzialità che è ufficialmente professata, perchè non soltanto e-spressarr.ente dimentica che il decreto italiano è esso stesso una rappresaglia contro crimini di lesa umanità commessi dal nostro nemico, ma anche sembra implicitamente e preventivamente coonestare e incoraggiare, con l'autorità della sua altissima protezione e giustificazione, nuovi atti di contro-rappresaglia.
•i La Segreteria pontificia, mentre muove fiera rampogna, nientemeno che davanti alla Storia, al Governo italiano per un semplice decreto di espropriazione di un immobile, pura espressione e appartenenza storica della sua razza, dimentica di dirci poi se crimini di lesa umanità, come la distruzione della cattedrale di Reims e di Lovanio i bombardamenti delle chiese di San Giovanni e Paolo, di Santa Maria Formosa e degli Scalzi, nonché l'attentato contro la basilica di San Marco a Venezia, siano « per caso — per usare la parola che il documento pontificio dedica al nostro decreto — atti per altro tali da accrescere il buon nome e il prestigio di chi li ha commessi, di fronte a uomini pacifici e imparziali di ogni Paese e di fronte alla-Storia »!
« La realtà è pur troppo questa : che l'asserita imparzialità e superiorità spirituale della Santa Sede nel conflitto mondiale non ha avuto finora nel fatto quella conferma nei fatti che era lecito attendersi. Infatti l'emanazione dell'attuale protesta apeare per sè stessa in dolorosa antitesi con l'assenza di qualsiasi protesta in seguito alla distruzione ormai sistematica di cattedrali e di chiese. Ond'è il caso di chiedere se la Segreteria pontificia, prima di emanare il documento di cui ora si tratta
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