Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL MINIS I ERO NAZIONAI ì
trtliam di partire. A ciò si risponde che l'unica obbiezione è contenuta nel giudizio che ha fatto universalmente l'opinione pubblica in Italia, cioè che le misure adottate dal governo germanico costituiscono esse un atto evidente e chiaro di ostilità ».
La stampa italiana, interprete autentica, quella volta, della pubblica opinione, giudicò che di fronte all'atteggiamento germanico l'Italia doveva assumere una sola via di condotta : la più energica.
La risposta ufficiosa dell'Agenzia Stefani — notava il Secolo — è perfetta per la parte giuridica della questione. Ma che cosa vuole dimostrare? Che la Germania viola ogni più sacrosanto diritto? La dimostrazione ci sembra superflua o si teme forse che il popolo italiano non sia convinto circa i procedimenti barbarici del governo e del popolo tedesco?
« Se il governo italiano dubita di ciò, dà prova di conoscere assai poco i suoi governati. Il popolo è sano e vede le cose con dirittura di mente e con fermezza di animo. I pochi tedescofili vanno ricercati tra i borghesuc-ci disoccupati i quali credono di darsi delle arie, fingendo fastidio per le cose e le idee di casa nostra. Del resto accettiamo pure questa nuova dimostrazione della barbarie teutonica offertaci in un documento ufficioso; accettiamola ad abundantiam; ma in ogni modo manca la conclusione.
« Non basta dimostrare che i tedeschi hanno torto: occorre anche dire ciò che vogliamo fare in risposta. Dal governo appunto noi desideriamo fatti più che parole. Tra le parole leggiamo anche queste : che « fin qui in I-talia non c'è alcun provvedimento che vieti i pagamenti di somme dovute a tedeschi ». Male! « Fin qui » si dice. Fino a quando? — noi domandiamo.
« È buona la chiusa della polemica, ma non concludente. Si osserva che i provvedimenti tedeschi in danno degli italiani « furono promossi dal governo imperiale » e. si aggiunge che « costituiscono un atto evidente e chiaro di ostilità ».
« Ed agli atti di ostilità come rispondono i Governi?
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