Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL MINIS I ERO NAZIONAI ì
      nessuno e che non si preoccupa di avere sulle spalle un altro nemico. È un gesto a buon mercato, perchè nell'ordine economico i beni tedeschi in Italia sono stati messi al sicuro, mentre nell'ordine militare la guerra dichiarata all'Austria e la firma del patto di Londra hanno da molto tempo fissato le posizioni.
      (i L'Italia — concludeva il Temps — agirà col senso esatto e fine dei suoi interessi che l'ha sempre distinta. La Germania usa ancora una volta il sistema dell'intimidazione, ma rischia di accorgersi che è passata l'ora di alzar la voce ».
      Anche il Journal des Débats esponeva lungamente la storia dei rapporti italo-tedeschi durante la guerra, concludendo :
      « 11 Governo italiano ha avuto sempre una cura legittima e onorevole della correttezza di fronte a tutti e ha sempre mostrato prudenza : esso non rinunzierà certo bruscamente a tale prudenza protestando contro le misure tedesche. Coloro stessi che non hanno mai avuto il più lieve dubbio sul contegno dell'Italia si compiaceranno sinceramente di tutto quello che potrà farlo sembrare più netto, che potrà fortificare la posizione morale dell'Italia innanzi a sè medesima e innanzi ai suoi Alleati ».
      11 nostro governo, forte dell'evidente consenso della pubblica opinione italiana, emanò un decreto col quale si provvedeva ad estendere ai sudditi degli Stati nemici o alleati degli Stati nemici le disposizioni adottate precedentemente contro l'Austria.
      11 decreto in parola si componeva di tre parti. Con la prima venivano estese agli Stati nemici o alleati degli Stati nemici le disposizioni con le quali erano vietati tutti i passaggi di proprietà e di beni mobiliari ed immobiliari appartenenti ai sudditi dell'Impero austro-ungarico. Con la seconda era data facoltà al Governo di estendere, a titolo di ritorsione o rappresaglia, il divieto già fatto ai sudditi dell'Impero austro-ungarico di istituire azioni giudiziarie in Italia. Con la terza, infine, era egualmente estesa la facoltà di emanare provvedimenti di rappresa-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 20. Il ministero nazionale
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 147

   

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