Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAglia a carico di sudditi di Stati nemici o alleati di Stati nemici e di persone o enti che risiedessero nel territorio originario od occupato di Stati alleati con paesi nemici. Tali ultime misure, già stabilite contro l'Austria, potevano consistere nel sequestro di beni mobiliari od immobiliari, nel divieto di pagamento o dell'esecuzione di qualsiasi obbligazione e nella sorveglianza delle imprese o aziende commerciali nemiche.
      « Col decreto odierno — commentava il Corriere della Sera — il governo italiano si è preparata l'arma occorrente per giungere alla naturale conseguenza della rappresaglia, ed ha dimostrato che alla rappresaglia crede di dover giungere. Su questa via il Paese conforterà il governo della sua approvazione : giacché qui si tratta di tutelare diritti italiani calpestati ritorcendo offese, che non potrebbero essere tollerate senza grave danno del prestigio nazionale. 11 Paese appoggerà il governo nella tutela del prestigio italiano e dell'interesse italiano ».
      Il governo tedesco ritenne opportuno di prender la parola ancora una volta e fece pubblicare dall'Agenzia Wolff questo comunicato :
      « Nella stampa italiana da alcuni giorni, con intenzione manifesta, si sta cercando di fuorviare l'opinione pubblica d'Italia mediante non giuste e svisate asserzioni circa alcuni provvedimenti tedeschi in materia di diritto privato. Sembra opportuno di contrapporre a queste mene il semplice stato di fatto.
      « Il 21 maggio 1915 fra il segretario di Stato sig. von Jagow e l'ambasciatore ita'iano Bollati fu concluso un accordo per il trattamento dei sudditi dei due Paesi e delle loro proprietà in caso di guerra. L'accordo assicurava ai sudditi dei due Paesi la protezione delle persone e dei beni nel senso che le misure prese in modo contrario ai principii delle genti dall'Inghilterra, dalla Francia e dalla Russia — come l'internamento delle persone civili, il sequestro e la requisizione della proprietà privata, la manomissione dei brevetti, come pure il divieto di soddisfare crediti di ragione privata — non avrebbe-^
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 20. Il ministero nazionale
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 147

   

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