Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
« Per espresso desiderio del Dipartimento imperiale degli Alari Esteri, vi proponiamo di trattare in avvenire i sudditi italiani come stranieri nemici. Un divieto legale di pagamenti non sarà tuttavia preso in considerazione fino a che l'Italia non abbia emanato un provvedimento simile. Noi, dunque, ci proponiamo di sopprimere a pagina 12 delle deliberazioni a stampa dell'Associazione delle banche e dei banchieri berlinesi circa il traffico col-l'estero e cogli stranieri durante la guerra (adottato il 25 febbraio 1916) le decisioni 26 maggio 1915, 22-25 febbraio 1916, concernenti l'Italia, e di sostituirle con la decisione seguente : « A senso delle decisioni trascritte alle lettere a) b) c), i sudditi italiani sono da trattarsi come stranieri nemici e precisamente come i sudditi serbi ». Mentre vi preghiamo di farci sapere se accettate la nostra proposta, ci permettiamo di soggiungere che il Dipartimento imperiale degli Affari Esteri ha manifestato il desiderio che non abbiano luogo in pubblico discussioni sopra questa materia ».
II IO agosto, la a Gazzetta Ufficiale » pubblicava un importante decreto (luogotenenziale inteso a risolvere la questione delle aziende esercite in Italia da sudditi appartenenti a Stati coi quali l'Italia era in guerra od a Stati loro alleati. Con quel decreto — esteso anche alle aziende nelle quali tali sudditi avessero anche soltanto interessi predominanti — sottoponeva le aziende, stesse al sindacato del governo ed eventualmente a sequestro ed a liquidazione. Era la risposta di fatto che veniva data all'Austria-Ungheria, la quale già da tempo a-veva posto illegittimamente sotto sequestro i beni che regnicoli italiani possedevano nella duplice monarchia, ed alla Germania, la quale aveva vietato l'esborso delle pensioni dovute a nostri operai od alle loro famiglie.
Un altro decreto, emanato contemporaneamente, proclamava il divieto di commercio con sudditi di stati nemici o alleati con stati nemici.
Questi due decreti erano un'applicazione dei deliberati della Conferenza economica di Parigi e miravano sostanzialmente a coordinare l'azione economica dell'I-
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