Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAzo e nel Carso, poteva anche affermare la volontà e il diritto sulle sistemazioni future in quell'Oriente che è sempre stato e dovrà essere più nel futuro una sfera di influenza della sua politica.
      « Lo starco a Salonicco — concludeva la Tribuna — pone l'ultimo suggello sul nuovo stato dell'Italia come grande Potenza ».
      Il Giornale d'Italia diceva che gli italiani stavano per rendere grandi servizi alla causa della coalizione anti-teu-tonica.
      « Crolla — diceva il giornale — definitivamente l'artificiosa propaganda fatta presso i neutri dai nostri nemici per dipingere un'Italia moventesi nell'orbita particolare dei suoi più diretti interessi e obbiettivi e scarsa di solidarietà con i propri Alleati nel campo delle grandi questioni europee ».
      L'Idea Nazionale diceva che la partecipazione italiana alla spedizione di Salonicco, in condizioni pari a quelle dei francesi e degli inglesi, rendeva finalmente integrale e totale il nostro intervento.
      « L'Austria nei Balcani e la Germania nell'Asia Minore ed in Mesopotamia — diceva il giornale — significavano per l'Italia la soffocazione politica strategica ed economica, la rovina di ogni avvenire, la. stasi e la mediocrità. La ragione del nostro intervento è solamente qui. L'Austria e la Germania, ponendo mano nella penisola balcanica ed in Oriente, mettevano l'Italia nell'alternativa o di fare la guerra o di suicidarsi. Tutto il resto è forma ed accessorio. L'essenza della cosa in questo dilemma è che non noi, ma le nostre antiche alleate costringevano la nostra azione.
      Salonicco è oggi il punto di -partenza di un'azione che non solo conduce alla liberazione della Serbia ed al ristabilimento delle libere comunicazioni fra l'Oriente e l'Occidente, ma anche alla risoluzione definitiva del problema orientale, problema che, risolvendosi con il soccorso e per opera dell'Italia, si risolverà anche a favore del nostro paese ».
      Il Corriere d'Italia diceva che l'esercito internazionale raccolto dall'Intesa a Salonicco voleva essere non soltan-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 20. Il ministero nazionale
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 147

   

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