Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdegli Alleati di presidiare Corfù e ci eravamo tenuti assenti, più che il nostro buon diritto noi comportasse dalla costa vicina alla porta del nostro Adriatico, il fatto o-dierno è finalmente un fatto esplicito e significativo che integra moralmente la nostra partecipazione all'azione di Salonicco. Noi non sappiamo se Io sbarco compiuto sia un prodromo di maggiore affermazione. Tuttavia dobbiamo ritenerlo un sintomo dell'attività ed una prova dell'energia quale da tempo ci attendevamo ».
Più tardi si ebbero notizie d'altre occupazioni italiane in Albania : occupazioni che si estesero anche in quella zona dell'Epiro, che la Grecia aveva da tempo abusivamente invasa.
« All'alba del 2 ottobre — riferiva un comunicato ufficiale — nostre truppe di terra e di mare, con la protezione e col concorso di forze navali, sbarcavano a Santi Quaranta.
« Il giorno stesso una nostra colonna, partita da Tepe-leni, con rapida marcia raggiungeva Argirocastro e l'occupava.
« Il successivo giorno 3, da Santi Quaranta, un nostro distaccamento si spingeva su Delvino e ne prendeva possesso.
« Ovunque i nostri soldati e marinai furono festosamente accolti dalla popolazione ».
E all'indomani un altro comunicato annunziava :
« Il giorno 3, riparti della mostra cavalleria, muovendo da Argirocastro, occuparono Giorgucati e Episkopi. ne'la valle del Drynos (Vojussa), mentre altri nuclei di cavalleria, partiti da Delvino, stabilivano il collegamento col presidio di Argirocastro ».
Queste notizie ebbero ottima ripercussione in Italia e nei paesi alleati. E fu lodata tra noi la scelta del comandante il corpo d'operazione in Albania, generale Oreste Bandini. Nè si mancò di ri'evare l'importanza politica, oltre che strategica, della nuova azione.
Scriveva l'Idea Nazionale :
« Con una vasta ed abile mossa, le nostre truppe hanno conseguito il dominio virtuale dell'Epiro : da Santi
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