Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIArokastrum, che insieme formano un arco che serve da fosso alla nostra zona, nella quale noi ci troviamo in posizione centrale e provvisti di numerose e assai buone strade montane. Queste strade e la vicinanza del mare danno valore militare alla zona da noi tenuta sia dal lato difensivo, sia come base per ulteriori operazioni ».
Dal punto di vista politico, la Tribuna attribuiva alta importanza alla nostra mossa. Il giornale ricordava che, scoppiata la guerra europea, avevano sperato i circoli dirigenti greci di poteT facilmente frustrare nel fatto i deliberati di Londra e poter procedere alla creazione di fatti compiuti in Albania meridionale. Ne venne quella (. temporanea » occupazione di alcuni punti strategici, tra cui Argirocastro e Delvino, con la scusa del ristabilimento dall'ordine pubblico. Le truppe « irregolari », ma viceversa comandate da ufficiali greci, si spinsero oltre, fino nei pressi di Berat, dietro Valona. E non si poteva sapere fino a che punto sarebbero arrivate in proposito le intenzioni greche, eccitate e sorrette dalle promesse del cognato imperiale. Ripetute dichiarazioni delle Potenze fecero noto fin dal principio che i deliberati di Londra vivevano ancora intatti nelle loro intenzioni, e che il fatto della guerra contro la Germania e l'Austria non avea rotto, anzi aveva rinsaldato la volontà europea rappresentata oramai dalle Potenze della Quadruplice. In una delle numerose crisi greche fu anche presentata alla Grecia una nota per la immediata smobilitazione dell'esercito; e a quella nota l'Italia si associò inviandone una particolare per l'immediata smobilitazione anche in Epiro. La smobilitazione fu fatta, sebbene a malincuore. Ma ciò non bastava. Occorreva che l'Italia procedesse fino in fondo nella via intrapresa, alla occupazione dei posti dell'Albania meridionale, e facesse così intendere che la volontà sua e delle potenze in proposito era irremovibile, e che illusioni greche non erano in modo alcuno possibili.
Il Messaggero tributava giustamente le più ampie lodi alla nostra Marina che aveva saputo effettuare nel miglior modo il: nuovo sbarco. « Le implacabili ronde sottomarine e le frequenti gesta aviatorie dei nemici — nota-
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