Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL MINISTERO NAZIONALI-.
\a il giornale — non ci tolgono, come si è visto e come si vede, l'assoluta padronanza dell'Adriatico ».
11 Giornale d'Italia osservava che, quali che potessero essere le sorti dell'Albania dopo la guerra, era chiaro che Valona non poteva rimaner chiusa tra confini troppo ristretti. Essa per vivere aveva bisogno di un sufficiente « hinterland » ai lati e alle spalle; assicurandosi questo « hinterland », l'Italia intendeva assicurarsi solidi pegni che avrebbero avuto il loro valore quando al Congresso della pace si fosse trattato di eliminare cupidigie nocive al nostro saldo possesso di Valona.
Maggiori particolari circa lo svolgimento delle opera-Joni non furono pubblicati. Soltanto l'Agenzia Nazionale della Stampa si disse informata che le truppe italiane, nella loro avanzata in Epiro, avevan incontrato semplici distaccamenti greci che si erano ritirati nell'interno secondo ordini ricevuti. « Le autorità civili — diceva l'Agenzia — furono lasciate in carica e furono date esaurienti spiegazioni sullo scopo dell'occupazione. Da parte dei comandanti dei distaccamenti greci non fu elevata alcuna protesta ».
Così la Grecia faceva buon viso a cattivo giuoco : e tutta l'ostinata invadenza ellenica scompariva davanti alla fattiva dimostrazione della risoluta volontà italiana.
1. Reggio — La grande guerra d'Italia — Voi. XX
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