Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
Vili.
GUERRA ALLA GERMANIALa spontanea voce del popolo — Opportunità dell'attesa — Considerazioni polìtiche e strategiche — Una questione morale — I fatti dell'ostilità germanica — La dichiarazione di cuerra — La falsariga della realtà — a Tutto si concatena j — Situazione netta — L'intervento rumeno — Il contributo della diplomazia italiana — L'entusiasmo nei paesi alleati — La simulata indifferenza tedesca — Una parola d'ordine — La rivelazione d'un precedente — L'annunzio-nelle trincee.
Mentre allo spettacolo della barbarie tedesca insorgeva inorridita la coscienza del mondo civile, s'alzava spontaneo e si ripeteva insistente in Italia il grido di : guerra alla Germania. Ma la voce della saggezza rispondeva : non ancora.
La nostra dichiarazione di guerra, fatta prematuramente, sarebbe stata un errore politico, strategico ed anche d'ordine morale.
Politicamente l'Italia, prima di confondere completamente la sua guerra e il suo destino con quelli delle nazioni alleate, aveva interesse a completare quelle particolari stipulazioni che alla vigilia del nostro intervento contro l'Austria non avevano potuto essere condotte a piena maturazione. E aveva interesse a farlo in un momento in cui il già lungo periodo d'azione comune avesse fatto sparire ogni residuo di possibili diffidenze, e in cui una clamorosa vittoria delle nostre armi, ci avesse legittimamente permesse tutte quelle aspirazioni che spettano ad una grande potenza militare.
In linea strategica era di capitale importanza il fatto che la nostra preparazione bellica, specialmente in fatto
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