Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAne di guerra non fosse un atto puramente formale, ma anzitutto un documento morale di sincerità, di alta dirittura politica : se i valori morali — diceva — valgono ancora qualche cosa presso le nazioni civili, essi indubbiamente dovranno valere per l'Italia che fino dall'inizio della conflagrazione europea ha dimostrato nei suoi dirigenti e responsabili una grande dignitosa probità e sopratutto una grande coerenza.
      Dopo avere osservato che la nostra guerra era, al momento in cui scoppiò, e doveva essere, per le ragioni sue, una guerra nazionale, il Giornale d'Italia rilevava che ci vollero sei mesi prima che l'Italia, aderendo al patto di Londra, si dichiarasse solidale e alleata coi nemici del blocco tedesco. L'evoluzione italiana era compiuta. -Alla spedizione in oriente, la diplomazia italiana apponeva il suo sigillo con un atto di grande sincerità, un atto che stava ad attestare a quale mente organica e coerente, a quale carattere l'Italia avesse affidato i suoi destini. Se si fosse trattato di un atto formale non si sarebbe capito perchè si fosse indugiato a compierlo. Qualunque siano — seguitava il giornale — le conseguenze militari di tale atto, la nazione saprà affrontarlo degnamente. Ma oltre agli effetti militari quell'atto portava seco civili effetti. Esso liberava il paese da elementi stranieri e virtualmente nemici contro cui la mancata dichiarazione di guerra alla Germania impediva di agire con tutte le energie. E l'atto doveva giovarci indubbiamente presso le pubbliche opinioni dei paesi alleati, e creare in Italia nuovi doveri e più intensità di opere in ogni ordine di cittadini.
      L'Agenzia Italiana, di cui era noto il carattere ufficioso, portava questo commento :
      « Nei circoli politici si considera con molta serenità la dichiarazione dello stato di guerra tra Italia e Germania. A questo passo, che fino ad oggi non avrebbe riposto alcuna urgenza in confronto degli alleati, si avrebbe potuto dare anche all'interno un carattere di precipitazione dal punto di vista degli interessi particolari italiani.
      « Al punto in cui siamo, essa può valere come la rego-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 20. Il ministero nazionale
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 147

   

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