Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      II. MINISTERO NA/JONAUiche questa Potenza aveva già loro dato di fatto col suo atteggiamento aggressivo e col suo disprezzo del diritto. Questo atto non può che stringere vieppiù i vincoli fra i due paesi nella lotta che hanno impegnato per lo stesso ideale di civiltà ».
      Il Governo francese faceva poi pubblicare questa nota ufficiale :
      « Un avvenimento di o.dine, al tempo stesso, diplomatico e militare, è ieri sopravvenuto, incontrando l'unanime approvazione delle nazioni alleate: l'Italia ha fatto sapere alla Germania che si considera in istato di guerra con essa, da oggi.
      » In realtà bisogna vedere in tale notificazione soltanto la consacrazione ufficiale di uno stato di fatto che e-sisteva da quando l'Italia, or fa un anno, si schierò al nostro fianco e dichiarò guerra all'Austria, alleata della Germania.
      « Nel momento in cui i soldati romeni uniscono sulla stessa fronte le loro armi con i francesi, gli inglesi, i serbi ed i russi, l'Italia ha voluto dare agli Alleati una dimostrazione anche più profonda della sua devozione alla causa comune, che è la causa dell'armonia mondiale.
      « È, dunque, per il suo significato morale che siamo sopra tutto sensibili al gesto dei nostri fratelli latini, perchè esso prova la volontà sempre più ferma delle Potenze dell'Intesa di coordinare maggiormente i loro sforzi per la vittoria. L'unità della fronte, proclamata dalla Conferenza degli Alleati a Parigi nello scorso marzo peT iniziativa di Briand, non è decisamente una vana formula ».
      Tutta la stampa di Parigi fu concorde nell'apprezzare l'avvenimento, al quale fu attribuita straordinaria importanza.
      L'Echo de Paris diceva che i tedeschi tradirono prima l'Austria, astenendosi dal dichiarare la guerra all'Italia, tradirono poi l'Italia facendole la guerra senza avergliela dichiarata. 11 gesto dell'Italia era fatale.
      « Tutti gli Alleati lo attendevano — seguitava il giornale — tutti devono felicitarsene. È un nome che muta, piuttosto che una cosa, ma non è un progresso indifferente chiamare la cosa col suo nome. Gli alleati della
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 20. Il ministero nazionale
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 147

   

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