Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LE BATTAGLIE DELL ISONZO.
gnarono le difese di Oslavia e quelle sul cocuzzolo di Quota 206 soprastante a Grafenberg; nel piano sfondarono l'intricata e munita linea difensiva costruita dal nemico tra il margine meridionale del Podgora e l'Isonzo, raggiungendo la riva destra del fiume ali altezza di Sant'Andrea. Sul margine meridionale del Carso conquistarono la fortissima linea di vetta del San Michele ed estesi trinceramenti nella zona del San Martino. Infine, nel settore di Monfalcone, i battaglioni di bersaglieri ciclisti dei reggimenti 3°, 4" e 11°, dopo accanita e sanguinosa lotta, espugnavano quasi tutte le trincee a difesa dell'altura di Quota 85, vi resistevano a violento concentramento di fuoco delle artiglierie nemiche, ricacciavano i furiosi contrattacchi delle fanterie.
« Assicurato, con la conquista del Monte Sabotino e del San Michele, il possesso dei pilastri laterali della testa di ponte di Gorizia, restava da espugnare la imponente cortina costituita dalle alture immediatamente ad ovest della città.
« La battaglia vi si protrasse aspra, sanguinosa e incessante, per circa tre giorni. Il terreno rotto intricato e ricco di appigli tattici, le molteplici e possenti linee di difesa erette dall'avversario, la vicinanza di Gorizia, centro cospicuo di risorse per il nemico, facilitavano ad essi la tenace difesa e gli consentivano violenti ritorni controffensivi. A palmo a palmo, a prezzo di generosi sacrifici, le nostre fanterie con l'ammirabile incessante cooperazione delle artiglierie conquistarono la cresta e poi il versante sud-orientale delle alture, ne. espugnarono le innumeri trincee, circuirono ed obbligarono alla resa i difensori e ributtarono oltre il fiume i violenti contrattacchi.
« Per effetto della nostra vittoriosa azione, tutte le alture sulla destra dell'Isonzo costituenti la testa di ponte di Gorizia e u monte San Michele sulla sinistra del fiume, sono ormai in nostro saldo possesso. La linea dell'Isonzo a valle di Tolmino è a noi interamente assicurata. Gorizia è sotto il dominio dei nostri cannoni
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